Il piede

Lavorare con i piedi nel Pilates

Pensate alla magia di quel piede, relativamente piccolo, sul quale appoggiate tutto il peso del corpo. È un miracolo
— Martha Graham

Il corpo si muove in un insieme integrato composto da molteplici sistemi corporei che interagiscono tra di loro. Il modo in cui viene organizzato il movimento influisce sulla struttura e sul funzionamento del corpo.

È fondamentale ricordarci sempre che il bilanciamento del corpo inizia proprio dai piedi, che offrono una base affidabile attraverso cui la parte superiore può rapportarsi al terreno. I piedi sono la parte del corpo più ricca di nervi e possedendo importanti capacità sensoriali e motorie, agiscono sul movimento provocando una risposta diretta su tutto il corpo.

Il camminare e lo stare in piedi sono stati organizzati in diversi modi, ma ogni sistema nasce dal tentativo di rendere l’uso dei piedi più ordinato e armonioso: senza piedi sani e ben funzionanti il nostro movimento risulterebbe limitato e l’intero stato di salute ne verrebbe compromesso. Nonostante l’importanza evidente dei piedi per il nostro benessere, vengono spesso trascurati a meno che non creino fastidio o dolore, ma spesso anche se non sentiamo un dolore diretto al piede, se non lavora correttamente, possono insorgere problematiche su altre parti del nostro corpo, come ad esempio le ginocchia, le anche e addirittura il collo.

Il fattore che contribuisce a questa potente connessione è un sistema complesso conosciuto come FASCIA. Si tratta di un tessuto connettivo elastico, presente in tutto il corpo, che ne copre e connette tutte le parti, dagli organi principali fino al nervo e alla più minuscola fibra di ogni cellula. Viene a sua volta considerato un organo e un veicolo di comunicazione tra i piedi e il cervello e viceversa.

La fascia dei piedi più nota è quella plantare. L’infortunio della fascia plantare (chiamata fascite plantare) provoca spesso dolori significativi e incapacità di reggere il proprio peso sui piedi: questo dolore viene spesso descritto come un “dolore al calcagno”, nella parte inferiore del piede.

Senza un adeguato livello di forza e una corretta meccanica del movimento, la fascia plantare sopporta un carico corporeo eccessivo, creando stress, rigidità e possibile lacerazione delle fibre fasciali.

  • Per percepire il legame continuo tra piedi e testa, proviamo ad eseguire questo semplice esercizio.

    Partendo in posizione eretta coi piedi sistemati alla larghezza del bacino, flettiamo il busto in avanti, partendo dalla testa e tenendo le braccia completamente abbandonate, vertebra dopo vertebra fino a quando le mani raggiungono l’altezza delle ginocchia.

    A questo punto osserviamo se un braccio è più lungo dell’altro, come spesso accade, e prendiamo nota del braccio che sembra più corto.

    A questo punto, torniamo morbidamente nella posizione di partenza e prepariamoci ad eseguire delle pressioni con una pallina morbida nei quattro punti evidenziati nella mappa del piede, iniziando proprio dal lato del braccio apparentemente più corto.

    Dopo aver lavorato sul primo piede, ripetiamo la flessione del busto in avanti per controllare la differenza della lunghezza delle braccia rispetto alla prima volta.

- Prova l’esercizio sopra -

Un altro concetto da tenere in considerazione è che la dimensione del busto, la conformazione del bacino e la distribuzione del peso influiscono tutti sulla funzionalità delle gambe e dei piedi. Dal momento che il bacino delle donne è più largo di quello degli uomini, le ossa della coscia di una donna tendono a essere più distanti tra loro, con una rotazione interna che porterà le ginocchia a stare più vicine, per consentire ai piedi di trovare la posizione migliore per sostenere il corpo. Il bacino più stretto di un uomo, invece, segue una linea più dritta dal femore al piede.

Il peso del nostro corpo può gravare, quindi, + o - all’interno o all’esterno del piede, qualsiasi rotazione del bacino andrà ad inficiare la lunghezza degli arti inferiori e di conseguenza la posizione dei piedi. Quando una rotazione porta una gamba a essere più lunga dell’altra, i piedi possono reagire facendo cadere l’arco o favorendo l’appoggio sulla parte laterale esterna, creando squilibrio nella posizione statica e in movimento.

Le disfunzioni del piede possono essere causate non solo dalla conformazione del corpo, ma anche da fattori esterni come calzature non adeguate. Le scarpe sono come camere di deprivazione sensoriale” (Philip Beach, 2010): da qui si evince la necessità di camminare a piedi nudi il più possibile, o su superfici irregolari, per stimolare i riflessi di aggiustamento del corpo e in risposta alla pianta dei piedi.

La complessità del sistema fin qui evidenziato, induce a esaminare la rieducazione dell’appoggio podalico, in modo da poter intervenire sulla postura globale dell’individuo. È una situazione interdipendente: la funzione permette di dedurre la struttura, la struttura determina la funzione. Se si conoscono accuratamente le parti costitutive, si possono cambiare i loro rapporti, intervenendo proprio sulla funzionalità.

Attraverso esercitazioni pratiche si sperimenta come influire positivamente sugli atteggiamenti posturali e sulle disfunzioni, con esercizi mirati, che vengono ottimizzati dalle straordinarie potenzialità dei grandi attrezzi del Pilates, ma anche con l’ausilio di esercizi specifici che ridaranno ai nostri piedi flessibilità, agilità ed equilibrio fondamentali per la salute del corpo.

Uscita n.1

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